Ricostruire le frange Isfahan


Anche nel variegato mondo del tappeto orientale, esistono vari indicatori di qualità che spaziano dalla bassa qualità all'eccellenza. La provenienza del tappeto, in particolare, costituisce un valore aggiunto importante per stabilirne le peculiarità.
Esfahan rappresenta una garanzia di altissimo pregio. Eccellenza, Maestosità, Bellezza sono i tre sostantivi che contraddistinguono questo marchio di provenienza. La manifattura del tappeto si presenta infatti estremamente raffinata.
Le parti che subiscono i danni maggiori in questi preziosi oggetti sono soprattutto gli orditi e le frange (queste ultime rappresentano le aree del tappeto “scoperte”). Purtroppo a causa dell'utilizzo di aspira polveri e battitappeto, i tappeti subiscono un progressivo danneggiamento, in particolar modo le frange che impigliandosi nei tubi di aspirazione, vengono malamente strappate.
Qui potete osservare un Esfahan di vecchia manifattura che per le ragioni sopra indicate presenta le frange sfilacciate e staccate. Nella città omonima l'armatura veniva ordita con i fili di seta ed è l'unica località in cui si preparava (e si prepara tuttora) l'armatura utilizzando il prezioso materiale.
Va sottolineato che impiegando la seta la trama dell'armatura risulta molto fine e questo conferisce al tappeto un altissimo pregio ed una qualità eccelsa.
Il primo passo per restaurare il prezioso bene quindi è quello di individuare la seta adatta, preferibilmente di origine naturale. Gli aghi debbono essere sottilissimi.
Come già illustrato durante il precedente restauro, il nodo va girato attorno all'ordito. Il maestro dovrà sostituire la seta dell'ordito deteriorato. Si deve pertanto procedere da circa 4,5 cm di distanza dalla frangia a strappare l'ordito e con una pinza estrarre l'area rovinata. Con la massima attenzione andrà poi infilato il nuovo ordito. Il maestro in questo modo, sostituisce il vecchio intreccio con quello di nuova fattura.Cosi l'ordito esce del tappeto. Succesivamente l'ordito torna al contrario ( al interno del tappeto). Con la medesima sensibilita' e entra fino la profondita' l'iniziale.Questi passaggi continuano secondo la quantita' degli orditi.Praticamente crea un lungo serpentone. Con la parte scoperta ( la frangia, la parte coperta al interno del tappeto). La perizia in questo restauro consiste nel rispettare la profondità dell'inserimento ed in secondo luogo nella finezza della tessitura; pertanto non è possibile per il restauratore applicarsi per molte ore di seguito a questa delicata operazione.
Come potete osservare la parte finale del tappeto originario da Esfahan termina con la cimosa, vocabolo che indica l'intreccio della trama con gli orditi. Anche il nostro restauratore dopo aver inserito tutti gli orditi e creato le frange prosegue nell'elaborazione della cimosa. Osservate come sopra la cimosa compaiono nodini piuttosto grandi. Una volta riprodotti i nodini come nel tappeto originale, possiamo affermare che il restauro è terminato.
Le due immagini qui di seguito mostrano il tappeto prima e dopo la riparazione.
Ricapitolando la procedura prevede tre fasi:
1) inserimento dell'ordito
2) creazione della cimosa
3) preparazione dei nodini
Altri Restauri
Ricostruire la parte finale, la cornice


Ricostruire le frange Isfahan


Ricostruire il taglio di Isfahan


Ricostruire la parte finale, la cornice di Senneh


Ricostruire il buco di Malayer
Ricostruir le frange di Khashan


Ricostruire il taglio di kilim


Ricostruire le frange Kerman


ricostruire il buco kilim

